Giuseppe Gargarella

 (1898 - 1939) Giuseppe Gargarella nacque a Lanciano nel 1898 da una famiglia in cui l’arte della musica era di casa dal momento che sia il padre che lo zio suonavano il pianoforte. Studiò musica da autodidatta avvalendosi degli insegnamenti che riceveva in famiglia e ancora molto giovane cominciò ad impartire egli stesso lezioni di musica. Nel 1922 Gargarella prese parte al I Concorso regionale della Canzone abruzzese con tre canzoni anonime su testi di Giulio Sigismondi di Guardiagrele: Vulesse, Canzona nustre e Lucenacappelle. Le prime due furono premiate, la terza fu esclusa dal concorso mentre ottenne molto successo in seguito. Intanto cominciò a svolgere la sua attività principale di insegnante di pianoforte e violino, prima a Chieti dove svolgeva in contemporanea attività di suonatore nell’orchestrina di un Caffè e più tardi a Sulmona dove si trasferì come unico insegnante di musica. Anche nella cittadina peligna affiancò alla sua attività principale quella di suonatore in un orchestra e di compositore di canzoni, alcune delle quali fecero parte del repertorio del coro di Sulmona. Tra queste va ricordata la più famosa, Nu vasce a pizzichille, scritta su parole di Giulio Sigismondi. In quegli anni compose, insieme ad Antonio Ambrosini, Girulì e girulà e Rundenelle e, su parole del poeta dialettale sulmonese Leonardo Fecchia, La vennegne e La state. La sua vita da bohemien gli procurò disturbi di salute per i quali fu costretto a trasferirsi a Napoli, dove compose un Tango nostalgico in occasione delle nozze della figlia del dottore che lo stava curando. Tornò per un breve periodo a Sulmona e di qui, intorno al 1933, si trasferì a Pescara. La produzione di quegli anni è assolutamente sconosciuta. Al 1938 risale un ultimo brano, Souvenir d’autômne. Il 1939 sembra essere un anno sereno per il nostro autore per due importanti avvenimenti. Nel mese di maggio partecipò in qualità di direttore e concertatore del Coro, alla XVI Maggiolata di Ortona a Mare, una manifestazione canora istituita nel 1920. Come era sempre accaduto nelle precedenti edizioni il direttore poteva presentare una canzone fuori concorso. Gargarella realizzò per l’occasione un brano in collaborazione con Nino Saraceni, poeta melico, dal titolo Lù sturnelle della villegne, in cui è accentuato il tono malinconico tipico delle canzoni abruzzesi. Il secondo avvenimento riguarda la sua vita privata e cioè il matrimonio celebrato nel mese di giugno. A chiudere quell’anno fu però un evento tragico, la morte per suicidio avvenuta il 6 dicembre. Gargarella viene oggi ricordato come un musicista di talento, mancante però di una buona preparazione. Egli si riallaccia al filone del canto popolare senza entrarne a far parte completamente. La sua produzione risulta scarna forse perchè gran parte di essa è andata perduta.

Fonte: Regione Abruzzo, Personaggi Illustri in terra d'Abruzzo